La falena imperatore

Un giorno un uomo trovò un bozzolo di falena imperatore. Essendo curioso lo prese sperando che un giorno avrebbe visto uscire la falena dal bozzolo. Il quinto giorno si accorse che apparve una piccola apertura. L’uomo lasciò andare tutto quello che stava facendo e si mise a guardare  come la falena cercava di imporre il suo corpo attraverso quel piccolo buco. ” Questo è il momento che stavo aspettando” o almeno così pensava . Ma non passò molto tempo che la falena smise di fare progressi. Sembrava di avere ottenuto il massimo. Sembrava bloccata. Allora l’uomo nella sua gentilezza decise di aiutare la falena . Così prese un paio di forbici e allargò il foro del bozzolo. La falena a quel punto emerse facilmente , ma aveva un corpo gonfio e ali avvizzite. L’uomo continuò a guardare. Si aspettava che da un momento all’altro  le ali si sarebbero ingrandite a ventaglio  magnificamente così da poter  sostenere il corpo. Niente di tutto questo accadde. Il piccolo lepidottero passò il resto della sua vita strisciando in giro con un corpo gonfio e ali avvizzite . Purtroppo la falena non fu mai in grado di volare . Ciò che l’uomo nella sua bontà e nella sua fretta non capì è stato questo: affinché il lepidottero potesse volare aveva bisogno dell’esperienza del limitato bozzolo e del combattimento doloroso per passare nella piccola fessura . Questa era una parte necessaria di un processo per forzare il fluido dal corpo verso le ali in modo che la falena sarebbe stata pronta per il volo, una volta trovata la libertà dal bozzolo. La libertà per il volo sarebbe venuta solo dopo aver avuto l’esperienza di una lotta dolorosa. Privando  il lepidottero dalla lotta , l’uomo privò la falena della salute.