Concentrazione

La concentrazione è la capacità di focalizzare e mantenere l’attenzione sugli aspetti più importanti della prestazione  per un certo periodo di tempo.

Per una corretta esecuzione del compito e quindi del gesto sportivo, l’atleta oltre a controllare i processi motori e focalizzare l’attenzione dovrà imparare anche :

  1. Selezionare gli stimoli a cui rivolgere l’attenzione trascurando altri non rilevanti
  2. spostare l’attenzione al momento opportuno verso informazioni appropriate
  3. mantenere l’attenzione sugli stimoli importanti.

La selettività dell’attenzione, ossia la capacità di ignorare gli stimoli non pertinenti alla situazione sportiva e a considerare solo quelli importanti  da portare all’elaborazione e poi alla risposta adeguata è di fondamentale importanza per la riuscita del compito sportivo.I “distrattori” individuati nelle situazioni sportive sono collegati a stati “INTERNI” o a eventi “ESTERNI”. I più tipici distrattori interni sono: eccessivo controllo consapevole,autovalutazioni minuziose,dubbi sulle proprie potenzialità, percezione di fatica, dolore o ansia, pensieri ,preoccupazioni. I distrattori esterni più tipici sono: stimoli uditivi o visivi improvvisi e intensi derivanti dal pubblico, dall’ambiente o dall’avversario. Atleti professionisti di livello elevato hanno la capacità di dirigere il focus attentivo , mantenerlo anche in presenza di distrattori  esterni e interni, rifocalizzare immediatamente l’attenzione sulle informazioni importanti se distratti. Un altro aspetto molto importante di come l’attenzione influenzi la prestazione sportiva. Nideffer individua due dimensioni dell’attenzione: a) La larghezza che può variare su un continuum da molto ampia a molto stretta e b) la direzione che è invece solo interna o esterna., cioè rivolta verso il soggetto o l’ambiente quindi non graduabile. da queste due dimensioni emergono 4 quattro caratteristiche del focus attentivo: ampia-interna e ampia-esterna e ristretta-interna e ristretta-esterna. L’attenzione ampia-esterna  è utile alla percezione,e analisi della situazione. L’attenzione ampia-interna all’elaborazione di un piano di azione,percezione corporea globale ecc. L’attenzione ristretta-interna  è utile per la ripetizione mentale della prestazione ,percezioni somatiche locali ecc. L’attenzione ristretta esterna è utile per concentrarsi su alcuni stimoli esterni significativi. Prendendo il tennis come riferimento quando si entra in campo e ci si riscalda abbiamo bisogno di un’attenzione ampia esterna per valutare informazioni come vento, campo di gioco,temperatura ,sole, colpi e movimento dell’avversario. Dopo aver valutato la situazione ci si concentra su noi stessi con un’attenzione stretta interna. Questo significa attenzione sui colpi, sulle sensazioni di essere sciolti o rilassati,ottenere il tempo nei colpi,solido contatto con la palla, sensazioni di piedi leggeri. Finito il riscaldamento , si inizia a giocare e l’attenzione passa ad esterna-stretta , ci si concentra sulla palla e sul contatto. L’attenzione ampia-interna la possiamo utilizzare quando in un momento di gioco dobbiamo cambiare il nostro piano di azione. Continuando a giocare ci si sposterà rapidamente con l’attenzione a secondo della situazione. Le abilità attentive possono essere allenate. Sempre secondo Nideffer l’allenamento al controllo dell’attenzione è un processo complesso che va favorito mediante diverse procedure:

  1. Rilevare in allenamento e in gara il livello basale delle capacità di concentrazione  di ogni singolo atleta tramite diari e registrazioni.
  2. Analisi delle richieste particolari della prestazione.
  3. analisi delle caratteristiche situazionali che possono interferire sulla concentrazione.
  4. sviluppo di un programma di intervento che includa varie tecniche: il centering,il riorientamento dell’attenzione.

Una strategia importante è cercare di rendere l’ allenamento il più possibile simile alla probabile partita con tutti i suoi distrattori sia esterni che interni.  Utili sono anche tecniche di “consapevolezza” sia di stimoli interni che stimoli esterni. Un’altra strategia è quella di usare delle parole “gancio” sia di tipo didattico (piegati,guarda la palla, stai attento) o motivazionali( forza, vai ,ecc). Importante è che siano brevi,scelte dall’atleta e fatte seguire subito dall’azione. Una modalità per recuperare la concentrazione persa dopo un errore è l’immediata correzione immaginativa. Ci si concentra sui singoli movimenti da modificare e in generale su quello che deve essere fatto. Ciò favorisce anche la diminuzione delle probabilità di “ruminare” sull’errore fatto, con valutazioni negative o forti autocritiche anche con sentimenti di rabbia. Per gestire questi pensieri “giudicanti” si possono utilizzare tecniche che si rifanno alla Midfulness. Altra strategia utile è la creazione di routine. Ricerche hanno dimostrato che stabilire routine pre gara  aiuta i tennisti a rimanere concentrati e a non farsi distogliere da pensieri distraenti. Anche nei momenti di stop tra un punto e l’altro o nei cambi campo è importante per mantenere la concentrazione. Il tennista può respirare, visualizzare l’azione da compiere nei punti successivi, ripetersi due o tre parole gancio. Durante il gioco e soprattutto sul servizio e sulla risposta buone routine possono aiutare a mantenere la concentrazione ad un buon livello. Altra strategia fondamentale è la pianificazione di un piano di gara. Avere un piano di gara specifico per ogni l’avversario aiuta a rimanere concentrati per tutta la durata dell’incontro. Altra fondamentale abilità è quella di “stare focalizzati nel presente”, come si dice nel tennis : giocare punto su punto. Un altro aspetto importante è controllare gli occhi, questo può aiutare il tennista a stare concentrato sulla palla e sul contatto. Una strategia può essere tra un punto e l’altro guardare le corde della racchetta. In conclusione si può dire che tutte queste strategie portano a creare uno stile attentivo flessibile che favorisce il processo di anticipazione, fondamentale nella prestazione sportiva.