Disturbo dell’umore

La Depressione è un disturbo dell’umore. Generalmente chi presenta i sintomi della depressione mostra e prova frequenti e intensi stati di insoddisfazione e tristezza e tende a non provare piacere nelle comuni attività quotidiane. Le persone che soffrono di depressione vivono in una condizione di costante malumore e con pensieri negativi e pessimisti circa sé stessi e il proprio futuro.

Spesso la depressione nasce dall’incapacità di accettare una perdita o il non raggiungimento di un proprio scopo (che viene vissuto come un fallimento insuperabile). Si tratta per esempio di tutte le forme depressive che nascono da lutti personali piuttosto che dalla perdita del lavoro o dalla rottura di un’importante relazione affettiva.

La sintomatologia tipicamente è più intensa al mattino e migliora nel corso della giornata, ma vi sono delle eccezioni. La depressione può manifestarsi con diversi livelli di gravità.

Alcune persone presentano sintomi della depressione di bassa intensità, legati ad alcuni momenti di vita, mentre altre si sentono cosi depresse da non riuscire a svolgere le normali attività quotidiane.

Si può soffrire di depressione in modo acuto (con fasi depressive molto intense ed improvvise) oppure soffrirne in modo cronico e continuo, anche se in forma leggera, con alcuni improvvisi momenti di peggioramento.

Spesso i parenti spronano chi ne soffre a reagire. Questo avviene naturalmente in buona fede, ma può generare sentimenti di colpa nella persona con disturbo depressivo. In circa il 15% dei casi la depressione diventa un disturbo cronico con una durata di oltre 3 anni. Si hanno ricadute nel 50% dei casi. Dopo una prima ricaduta la probabilità di ricadere aumenta fino al 75%.

Molte persone sperimentano emozioni e sensazioni fortemente negative nell’arco della propria vita. Nel mondo si stima che circa 340 milioni di persone soffrano di depressione. La fascia di età più colpita è quella compresa tra 30 e 49 anni. Il disturbo depressivo è circa due volte più frequente tra le donne. Nel corso degli ultimi anni la prevalenza della depressione è aumentata costantemente e allo stesso tempo l’età di insorgenza è diminuita. Attualmente la depressione è considerata  dall’Organizzazione Mondiale della Sanità la seconda causa di disabilità nel panorama delle malattie fisiche e psicologiche, seconda solo all’infarto.

 

Sentirsi depressi significa vedere il mondo attraverso degli occhiali con le lenti scure: tutto sembra più opaco e difficile da affrontare, anche alzarsi dal letto al mattino o fare una doccia. Molte persone depresse hanno la sensazione che gli altri non possano comprendere il proprio stato d’animo e che siano inutilmente ottimisti.

sintomi della depressione più comuni sono la perdita di energie, senso di fatica, difficoltà nella concentrazione e memoria, agitazione motoria e nervosismo, perdita o aumento di peso, disturbi del sonno (insonnia o ipersonnia), mancanza di desiderio sessuale e dolori fisici. Le emozioni tipiche sperimentate da chi è soffre di disturbo depressivo sono la tristezza, l’angoscia, disperazione, insoddisfazione, senso di impotenza, perdita della speranza, senso di vuoto.

I sintomi cognitivi sono la difficoltà nel prendere decisioni e nel risolvere i problemi, la ruminazione mentale (restare a pensare al proprio malessere e alle possibili ragioni), autocriticismo e autosvalutazione, pensiero catastrofico e pensiero pessimista. I comportamenti che contraddistinguono la persona depressa sono l’evitamento delle persone e l’isolamento sociale, i comportamenti passivi, frequenti lamentele, la riduzione dell’attività sessuale e i tentativi di suicidio.Le conseguenze della depressione possono rappresentare importanti ripercussioni sulla vita di tutti i giorni. L’attività scolastica o lavorativa della persona può diminuire in quantità e qualità soprattutto a causa dei problemi di concentrazione e di memoria che tipicamente presentano le persone depresse. Questo disturbo, inoltre, porta al ritiro sociale e con il tempo danneggia le relazioni con il/la partner, figli, amici e colleghi. L’umore della persona depressa condiziona anche il rapporto con sé stessi e il proprio corpo. Tipicamente, infatti, chi è depresso ha difficoltà a curare il proprio aspetto, mangiare e dormire in modo regolare.

Secondo le linee guida NICE (National Institute for Health and Clinical Excelence, 2011) la psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale e la terapia interpersonale sarebbero i trattamenti efficaci ed elettivi per i disturbi depressivi.

Secondo l’approccio cognitivo-comportamentale, i pensieri e le convinzioni negative su di sé, sul mondo e sul futuro hanno un ruolo chiave nell’esordio e nel mantenimento della depressione. Nella cura di questo disturbo, dunque, la terapia cognitivo-comportamentale si focalizza soprattutto sui modi in cui il soggetto interpreta gli eventi che accadono, vi reagisce e valuta se stesso. Il terapeuta cognitivista si propone di aiutare il paziente a identificare e modificare i pensieri e le convinzioni negative che ha su se stesso, sul mondo e sul futuro, ricorrendo a specifiche tecniche cognitivo-comportamentali. Il cambiamento nel modo di pensare porterà a una regolazione del tono dell’umore e a modificazioni dei sintomi e dei comportamenti, che a loro volta influiranno positivamente sui pensieri. Parallelamente a ciò si inserisce l’intervento terapeutico rispetto al comportamento quotidiano del paziente, attuando in maniera graduale specifici cambiamenti e procedendo in direzione inversa rispetto alla tendenza all’inattività e all’isolamento sociale indotta dal disturbo. Negli ultimi anni numerose ricerche hanno inoltre evidenziato l’efficacia della Terapia Metacognitiva, in forma individuale o di gruppo. Il modello della Terapia Metacognitiva mira a discutere le credenze che sostengono stili di pensiero maladattivi, come la ruminazione, interrompendo il circolo vizioso di mantenimento della sintomatologia depressiva.